Il dovere di denuncia degli abusi all’interno della Chiesa

Autori

  • Massimo del Pozzo Professore Ordinario di Diritto costituzionale canonico, Facoltà di Diritto Canonico, Pontificia Università della Santa Croce, Roma, Italia

DOI:

https://doi.org/10.19272/202408602002

Parole chiave:

m.p. Vos estis lux mundi, Obbligo di segnalazione, Rationabilitas, Bene giuridico, Limiti del dovere

Abstract

Il contributo ricostruisce l’obbligo di segnalazione connesso agli abusi sessuali (art. 3 § 1 VELM) secondo una logica fondamentale e costituzionale in riferimento al bene perseguito, alla natura e ai limiti del dovere. La razionalità offre l’ineludibile criterio ermeneutico della legislazione vigente. Il bene protetto non è rappresentato tanto dalla trasparenza o linearità dell’attività istituzionale quanto dalla garanzia e fiducia delle persone. La nuova esigenza giuridico-positiva non ha mutato la matrice naturale dell’impegno richiesto, occorre pertanto rafforzare la consapevolezza deontologica più che disciplinare della prescrizione. I limiti intrinseci sono connessi alla fonte e finalità dell’informazione e alla valutazione prudenziale del soggetto obbligato (verosimiglianza della notizia e fondatezza dei motivi di sospetto). I limiti estrinseci derivano dalla considerazione dei vincoli dimostrativi e probatori e della situazione personale dei soggetti coinvolti. La disposizione attuale denota una restrizione clericale e funzionale della tutela e invita alla maturazione operativa e concettuale del sistema ecclesiale.

Pubblicato

2024-12-13

Fascicolo

Sezione

Dottrina

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