La ricerca della verità nel processo. La lezione dell’Aquinate
DOI:
https://doi.org/10.19272/202408601013Parole chiave:
verità, adaequatio, corrispondenza, contraddittorio, probabilitàAbstract
Il presente saggio intende mostrare l’attualità della dottrina tommasiana dell’adaequatio, illustrandone il contributo al dibattito contemporaneo sulla conoscibilità della verità nei processi. Essa, infatti, in virtù dei suoi fondamenti ontologici e gnoseologici, appare in grado di rendere ragione della presunzione di oggettività dell’accertamento giudiziario senza soccombere alle obiezioni anticorrispondentistiche. In particolare, la dottrina tommasiana si dimostra capace di fornire una giustificazione adeguata della qualità epistemica dei risultati della ricerca della verità in ambito processuale, soprattutto perché, in combinazione con la riflessione sulla certitudo probabilis delle testimonianze, permette di coniugare la consapevolezza che in ambito giudiziario, come in ogni materia variabile e contingente, non possiamo raggiungere certezze assolute, con la convinzione di poter nondimeno sapere ciò che con più probabilità si è effettivamente verificato.