Il ricorso all’assoluzione sub condicione nel sacramento della riconciliazione

Autori

  • Massimo del Pozzo Professore ordinario, Facoltà di Diritto Canonico, Pontificia Università della Santa Croce, Roma, Italia

DOI:

https://doi.org/10.19272/202308601003

Parole chiave:

Sacramento della Penitenzaa, assoluzione sub condicione, dubbio sulla capacità, dubbio sulla disposizione, dignità del sacramento

Abstract

L’assoluzione sub condicio­ne si fonda sul superamento di eventuali dubbi per la necessità salvifica del per­dono. Premesso l’esame della fattispecie assolutoria nella trattazione teologico-canonica moderna e la configurazione dell’ipotesi condizionata nell’economia sacramentale attuale, l’articolo analizza la ratio giuridica della condizione nel­la Penitenza. La logica dell’eventualità assolutoria condizionata risponde alla compenetrazione della dignità del sacra­mento, del bisogno spirituale del peni­tente e della responsabilità del ministro. A fronte di una circostanza seria e grave, il dubbio sulla capacità o disposizione del fedele è risolto in base al prevalente interesse ecclesiale all’amministrazione del sacramento. L’ipotesi non implica però un cedimento rispetto alla respon­sabilità ministeriale e alla certezza mora­le; la riserva sulla disposizione pertanto, salvo la concomitanza con le perplessità attitudinali, non può che essere intesa in maniera assai restrittiva. La residua vigenza del caso invita a riconoscere e  rispettare sempre la sacralità e l’oggetti­vità della relazione sacramentale.

Pubblicato

2023-03-31

Fascicolo

Sezione

Dottrina

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