Processo al processo canonico di nullità matrimoniale
DOI:
https://doi.org/10.1400/232647Parole chiave:
Processo matrimoniale, Relazione affettiva, Psicologia, Autotrascendenza, Educazione.Abstract
Il processo di nullità matrimoniale è un’istituzione a volte fraintesa. Dietro questa incomprensione non si nascondono soltanto mere contrapposizioni, ma anche aspettative esigenti, secondo le quali il processo potrebbe essere vissuto come un luogo educativo, ossia come un’opportunità perché i fedeli possano comprendere, attraverso le sentenze emesse, il significato profondo del loro fallimento matrimoniale ed anche il senso (autotrascendente) della loro stessa identità cristiana. Queste critiche potrebbero risultare uno stimolo utile per pensare al processo come un luogo del dialogo tra psicologia e religione, ove spiritualità ed affettività, da un lato, e bona matrimonialia e relazionalità, dall’altro, non risultino categorie tra loro contrapposte, ma integrate e reciprocamente arricchentesi. La stessa deontologia degli operatori giudiziari potrebbe essere perfezionata in modo maggiormente funzionale alle esigenze educative intrinseche ai giudizi matrimoniali.