Le «cause canoniche» del passaggio ecclesio-rituale secondo un’istruzione inedita della Sacra Congregatio Pro Ecclesia Orientali (1928). Una rilettura per il nostro tempo

Autori

  • Péter Szabó Professore Ordinario, Istituto Postgraduale di Diritto Canonico presso l’Università Cattolica Péter Pázmány, Budapest, HU

DOI:

https://doi.org/10.19272/202408601006

Parole chiave:

rito e Chiesa sui iuris, ascrizione ecclesio-rituale, passaggio ad un altro rito, «cause canoniche» per l’indulto di cambiamento di rito, Congregazione orientale

Abstract

Il «rito» – ossia l’ascrizione ecclesio-rituale – a partire dal XV secolo è diventato un’attributo personale stabile dei fedeli cattolici, e, quindi, un legame giuridico la cui modifica – a prescindere da pochi casi regolati a livello legislativo – richiede un intervento dell’autorità ecclesiastica. Nella prassi, tale «indulto» si accorda solo in presenza di una «causa canonica», riconosciuta dalla prassi curiale come sufficiente. Un’Istruzione (riservata) inviata ai Rappresentanti pontifici nel 1929 ha individuato una serie di tali cause. Il presente studio offre una lettura critica di questo documento alla luce della rinnovata prassi, ormai attuale del Dicastero per le Chiese orientali.

Pubblicato

2024-06-13

Fascicolo

Sezione

Dottrina