Investigatio prævia e diritto di difesa dell’indagato attraverso il filtro del giusto processo penale. Criticità di sistema e analisi de iure condito

Autori

  • Francesco Salvatore Rea Assegnista di ricerca in diritto canonico ed ecclesiastico presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Giurisprudenza, Napoli, IT

Parole chiave:

indagini, giusto processo, partecipazione, diritto di difesa, presunzione di innocenza

Abstract

L’attenzione che il diritto penale canonico ha visto catalizzare su di sé negli ultimi anni a causa dello scandalo degli abusi sessuali, culminata con la recente riforma del Libro VI del Codex del 1983, ha costituito un propulsore per analizzare la tenuta dell’apparato processuale della Chiesa rispetto alle sollecitazioni provenienti dai moderni ordinamenti giuridici secolari. La fase più esposta a deficit in termini di garanzie sembra essere quella della prævia investigatio, dal momento che l’indagato si trova sprovvisto di alcune basilari protezioni imposte dai crismi del giusto processo: il diritto a un avvocato, un coefficiente di partecipazione dialogica con l’autorità procedente e una conoscenza processualmente precisa degli addebiti a suo carico. L’analisi delle criticità di sistema in punto di mancato coinvolgimento dell’indagato rappresenta un crocevia necessario per cogliere le giuste sollecitazioni affinché si rinvengano soluzioni funzionali ad arricchire l’istituto della indagine previa di coerenza giuridica e garanzie procedimentali.

Pubblicato

2024-06-13

Fascicolo

Sezione

Dottrina